Il Presidente della Federal Reserve è una di quelle figure in grado di catalizzare l’attenzione dell’intero Mercato Globale nei suoi interventi e le sue parole guidano rialzi e ribassi facendo anche trattenere il respiro. Gli operatori lo sanno bene e quando Bernanke ha annunciato che non ci sarebbe stato nessun nuovo intervento a sostegno dei titoli pubblici americani il mercato ha avuto un momento di debolezza, fino a quando lo stesso Presidente non ha indicato l’avvio per l’economia americana di una lenta ripresa sostenuta dalle sue personali opinioni ottimistiche.
Nel vecchio continente e più precisamente nella penisola italiana, non ci sono parole che possono confortare una situazione diventata con il tempo insostenibile. La solidità del settore bancario ribadita fin dagli albori della crisi non coincide con la risposta del Mercato che continua a vendere anche nei momenti migliori dell’indice di riferimento; se le banche Italiane non sono a rischio, da dove proviene tutta questa sfiducia? In realtà potrebbe essere l’intero settore in crisi come l’intera penisola, con i capitali che escono su mercati esteri, ma più semplicemente l’economia globalizzata fa’ si che anche uno stato con le carte in regola debba scontare gli errori del resto del mondo. Per fortuna esistono i derivati (quelli semplici, come le opzioni) che permettono di coprire i portafogli grazie alla loro funzione di “assicurazione” sul prezzo.
Tornando al settore bancario italiano, le aspettative non sono le più rosee; dall’inizio del 2010 ad oggi l’altalena di rialzi e ribassi ha portato ad una perdita del 50% del valore dell’indice, con una discesa praticamente costante da Febbraio 2011 che non lascia molti dubbi; il recupero di area 12000 potrà cambiare il sentiment di breve iniettando sul Mercato nuova fiducia nelle potenzialità delle Banche Italiane (che se veramente sono solide allora in questo momento sono vendute sul Mercato Azionario a prezzi estremamente vantaggiosi). La perdita invece di quota 10000 sarà indice di una debolezza che perdurerà per i prossimi sei mesi e nel caso di ripresa economica il settore farà da zavorra sull’indice in questo caso.
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