Il nuovo anno scolastico é appena iniziato e tra pochi giorni, ben otto milioni di alunni in Italia faranno ritorno sui banchi di scuola. Anche quest’anno ritorna la questione assunzioni relativa al personale scolastico, in aggiunta alla preoccupazione che la manovra finanziaria abbia pensato ulteriori tagli al settore dell’istruzione. La risposta ci è stata data da ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini, che ha assicurato 66mila nuove assunzioni, di cui 30 mila docenti e 36 mila personale Ata. I tagli lineari previsti per tutti i ministeri dalla manovra economica, quindi anche su quello dell’istruzione, non incideranno quindi su docenti e amministrativi.
Nella manovra non ci saranno tagli agli organici, né tantomeno sulla spesa per il funzionamento della scuola – sottolinea il ministro -. I tagli per tutti i ministeri, compreso quello dell’Istruzione, non si rifletteranno sulla scuola . La sforbiciata verrà assorbita da una razionalizzazione della spesa. La riduzione degli appalti esterni per la pulizia pari a 300 milioni di euro e la digitalizzazione che ha consentito risparmi per 700 milioni di euro. Abbiamo completato le procedure necessarie per l’immissione in ruolo di 66 mila nuovi insegnanti e personale tecnico e amministrativo e abbiamo fatto in modo di garantire un docente in aula fin dal primo giorno, assicurando agli studenti la continuità didattica. Saranno 94.430 gli insegnanti di sostegno, il livello più elevato mai raggiunto nella storia della scuola. Numeri destinati a crescere.
Per quanto riguarda la questione dei dirigenti scolastici invece, sembra non ci sia più nulla da chiarire in merito ai tagli: più di 1.100 scuole saranno soppresse e accorpate, soprattutto al Sud e nelle isole, circa il 10% delle scuole e 2 mila assegnate definitivamente in «comproprietà», cioè senza un preside ma gestite da quello di un istituto più grande. Questo metodo di gestione era già diffuso fino a qualche anno fa, ma sembra che da quest’anno gli accorpamenti prenderanno una piega più decisiva.
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