Le stime relative al prodotto interno lordo brasiliano hanno messo in evidenza un trend ben preciso nel corso del secondo trimestre del 2011: in effetti, il paese sudamericano sta vivendo una fase di crescita economica piuttosto sostenuta, così come sottolineato dal numero uno della banca centrale, Alexandre Tombini. Lo stesso presidente ha spiegato quelle che sono le sue impressioni da questo punto di vista in un annuncio. Nello specifico, la nazione carioca è riuscita ad affrontare un ciclo virtuoso e la permanenza attuale in quest’ultimo dovrebbe consentirle di mantenere il tasso di inflazione in linea con gli obiettivi che il governo si è posto per il 2012.
In particolare, la crescita del pil è stata pari a 0,8 punti percentuali, quindi questo vuol dire che il ritmo di crescita non è di certo altissimo, ma può appunto essere definito come “sostenuto”; le performance, inoltre, sono le più idonee e le più adeguate per far coincidere il bilancio interno ed esterno con uno scenario di convergenza inflazionistica nel prossimo anno. Il Banco do Brasil è anche convinto che la domanda interna andrà a rappresentare un fattore strategico per quel che concerne il futuro più immediato. In effetti, è necessario un supporto importante per l’economia, anche perché il settore del credito sarà ancora capace di mantenere intatti i redditi e il fronte occupazionale.
Lo stesso Tombini, poi, ha espresso tutto il proprio incoraggiamento nei confronti della crescita dei livelli locali di investimento: la formazione del capitale fisso, una di queste misure, ha guadagnato 1,7 punti percentuali nel trimestre compreso tra aprile e giugno scorsi (il raffronto è con il trimestre precedente), quindi le imprese nazionali sono ancora fiduciose in merito alle prospettive economiche brasiliane per quest’anno, oltre a quelli successivi. Infine, il pil è cresciuto del 3,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, nonostante gli analisti avessero previsto un rialzo più accentuato.
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