Eastman Kodak Company, la celebre multinazionale americana attiva nella produzione e commercializzazione di macchine fotografiche, si è affrettata a smentire le voci che la vedrebbero coinvolta in una bancarotta imminente: le rassicurazioni della compagnia di Rochester hanno tentato di far comprendere che tutte le obbligazioni verranno rispettate e che strategie e business rimarranno invariati, in modo da venire incontro a clienti e fornitori, ma resta il fatto che la situazione è davvero critica. In effetti, l’agenzia di rating Fitch ha già provveduto a declassare il debito dell’azienda da CCC a CC, con l’outlook che è stato confermato negativo.
Il debito totale, in particolare, ammonta a circa 1,5 miliardi di dollari. In pratica, queste revisioni al ribasso delle valutazioni riflettono gli ultimi risultati riportati da Kodak stessa, con deboli flussi di cassa e profitti non certo esaltanti. Tra l’altro, i prodotti tradizionali che fanno capo a questo colosso stanno declinando in maniera inesorabile, a fronte di elevati costi delle componenti: d’altronde, il rating CC significa proprio che il default è più che probabile (le percentuali sono superiori al 50%). Un altro problema con cui deve fare i conti la società è quello della proprietà intellettuale e delle relative licenze, visto che in futuro non vi potrebbe essere abbastanza liquidità per l’utilizzo del denaro cash in questo settore. Lo scenario che ha prospettato Fitch è quello di una nuova immissione di denaro liquido che consenta di sfruttare al meglio le proprietà, gli impianti e gli equipaggiamenti.
C’è comunque da dire che la compagnia francese ha anche stimato che il debito senior di Kodak possa essere risollevato del 18% grazie ad alcune disponibilità finanziaria, ma i rischi rimarrebbero pur sempre alti. Il debito totale è composto soprattutto da titoli senior dovuti nel 2013 (250 milioni di dollari), titoli non convertibili dovuti nel 2017 (quattrocento milioni) e anche altri titoli con scadenze comprese tra il 2010 e il 2013.
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