Olidata vince la gara per i servizi alle pubbliche amministrazioni

Olidata, celebre spa italiana attiva nella realizzazione di software, torna finalmente a far brillare il proprio nome: l’azienda romagnola, infatti, è riuscita ad aggiudicarsi in maniera definitiva e totale la gara che era stata avviata di recente e che prevedeva la fornitura di servizi informativi e opzionali per quel che concerne le pubbliche amministrazioni, una procedura che in pratica era costituita da tre tranche distinte. Che cosa significa questa assegnazione nello specifico? L’aggiudicazione che ha riguardato Olidata si riferisce a tre lotti specifici. Nel dettaglio, il primo lotto include un quantitativo massimo di 1.800 server (i cosiddetti “entry”) con dei sistemi operativi opzionali OpenSource; il secondo lotto, poi, ha contemplato altri ottocento server che beneficiano dell’ottimizzazion erelativa al posizionamento deskside, mentre l’ultima tranche prevedeva un quantitativo non superiore a 1.200 server con il montaggio a rack.

A questo punto, la società di Cesena deve solamente completare l’operazione con la stipula della convenzione: quest’ultima avrà una durata di sei mesi complessivi, ma comunque è già prevista una deroga di altri sei mesi. La stipula stessa avverrà con tutta probabilità nelle prossime settimane e avrà un intento specifico. In effetti, tutti questi mesi serviranno per l’accettazione degli ordinativi di fornitura che provengono direttamente dalle pubbliche amministrazioni, con tutti i limiti e i quantitativi che sono fissati in questo caso per il rispetto della concorrenza. In aggiunta, dato non certo da trascurare, l’intera gara ha previsto un esborso finanziario non indifferente e del valore di 11,3 milioni di euro, una somma che non comprende l’Imposta sul Valore Aggiunto.

L’informatica ha rappresentato il business tradizionale di Olidata, anche se di recente gli affari sono stati concentrati sui televisori a cristalli liquidi; in conclusione, non si deve dimenticare che da almeno due anni l’azienda è stata acquisita dalla Acer Europe per circa il 30% del suo capitale complessivo dopo i problemi occupazionali dell’anno precedente.