Nonostante i downgrade di Moody’s e la generale sfiducia nel Bel Paese ma anche nell’area Euro il mercato tenta ancora di rispondere positivamente; Piazza Affari resta leggermente indietro in termini percentuali rispetto al bottom della giornata di ieri, grazie anche al close anticipato del mercato Italiano rispetto a quello Europeo.
A fermare la crescita e la salita ci sono anche i timori sulla crescita nel lungo periodo, su cui ancora una volta interviene l’FMI pretendendo risposte concrete da parte dell’Italia (che è anche quello che vogliono gli italiani stessi). La negatività di fondo resta ma il sostegno della Bce permette di mantenere la positività che resterà sui grafici almeno fino all’uscita dei dati USA che questa volta riusciranno facilmente a spostare gli equilibri precari del book di negoziazione.
Bce ancora una volta che compra titoli di Stato spagnoli e italiani e l’effetto si fa’ sentire direttamente sul mercato con un cambio temporaneo di sentiment che diventa quasi positivo nel brevissimo periodo. Una progressiva perdita di fiducia nelle agenzie di rating aiuta il processo di ripresa che però è solo all’inizio; il recupero di quota 14500 è stato fatto ma il mantenimento del livello in close daily sarà l’unico segnale a dare positività fino a Venerdì invertendo la tendenza ribassista iniziata Lunedì scorso e puntando al recupero per definire l’avvio di un nuovo ciclo intermedio. L’uscita dei dati USA nel pomeriggio sarà appunto lo spartiacque e nonostante il recupero dell’ultima mezz’ora di ieri sera sul Dow Jones la situazione non è positiva e la resistenza si sposta direttamente a 11000 punti rallentando il processo di inversione, mentre il supporto si stringe a 10650 punti.
Tornando a Piazza Affari attenzione massima su Fiat ed Unicredit, di cui quest’ultima nettamente sopra le aspettative di breve periodo e disallineata con le previsioni sul settore che ancora soffre di un periodo di forte crisi.
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