Il premier Enda Kenny ne è sicuro, l’Irlanda aspira a diventare la prima nazione capace di uscire dal proprio programma di salvataggio economico: l’intenzione del governo di Dublino, sono sempre parole del primo ministro, è quella di vendere ulteriore debito anche nel corso del 2012, in modo da tornare sul mercato nel più breve tempo possibile. L’attesa più snervante, comunque, andrà a riguardare le nuove valutazioni delle agenzie di rating, i cui giudizi confermeranno se questa uscita dal tunnel sarà stata completa. Diversamente da altri paesi come Grecia e Portogallo, la nazione nordeuropea sta cercando di mostrare come si può risolvere una situazione complicata e ritenuta senza alcuna via di scampo.
Bisogna ricordare che il piano in questione era stato approntato dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea nel 2010, mentre ora già si progettano piani di risparmio per oltre quattro miliardi di euro, l’unica operazione da seguire per tentare di tagliare il deficit di bilancio. La stessa Irlanda è stata costretta a uscire temporaneamente dai mercati del credito, visto che i debiti delle banche sono stati considerati troppo elevati per una accurata gestione. Kenny si attende di battere la stima del 2011 del deficit in questione, vale a dire il 10,6% del prodotto interno lordo. Intanto, comunque, i costi relativi ai prestiti decennali, i quali avevano raggiunto il 14,42% nel corso del mese di luglio, sono calati di quasi otto punti percentuali.
Un recupero di questo tipo sarebbe a dir poco prodigioso, anche perché il pacchetto irlandese è stato stanziato diverso tempo dopo quello della Grecia e le due situazioni sono ora molto differenti. Gli ultimi rating delle agenzie parlavano espressamente di un giudizio BBB+ per il paese, con outlook negativo: una revisione verso l’alto non farebbe che incoraggiare il governo e gli investitori, i quali nutrirebbero maggiore fiducia. Lo stesso discorso, infine, vale per i Credit Default Swap, ancora troppo elevati.