Ci si aspetterebbe che, se l’Europa vive momenti di crisi e naviga nelle tempestose acque dell’incertezza economica, che il valore dell’euro diminuisca. La situazione dei debiti pubblici del Vecchio Continente è il primo punto in agenda all’incontro dei ministri delle Finanze e dei Governatori dei Paesi del G20 e in attesa di questo summit, l’euro prosegue la sua salita. Sono cominciati da lo scorso week end, nelle sale di Bercy a Parigi, dove ha sede il ministero dell’Economia francese, i lavori del G20 finanziario che affronterà con urgenza la questione crisi dell’Eurozona. Venerdì 14 ottobre l’euro ha messo a segno il maggior aumento sul dollaro dalla settimana conclusa il 20 marzo 2009 balzando del 3,8% fino a raggiungere il cambio di 1,3882 dollari. Si tratta del livello più alto delle ultime cinque settimane.
Se al G20 verrà deciso un maggior coinvolgimento del Fondo monetario internazionale, l’euro potrebbe continuare a salire. Il mercato si aspetta una risposta decisiva da parte della politica, non solo al vertice di questo weekend dei ministri finanziari, ma soprattutto al prossimo Ecofin del 23 ottobre e al G20 del 3 e 4 novembre. la riunione ministeriale del G20 quindi sta valutando tutte le possibili soluzioni per arginare le conseguenze della crisi, tramite un confronto diretto tra gli europei, gli Stati Uniti e i paesi emergenti. Il recente declassamento della Spagna è un nuovo richiamo riguardo all’eventualità che un paese molto più grande della Grecia possa diventare un nuovo focolaio di crisi.
Qualora davvero si dovesse realizzare questo scenario ottimistico ci troveremmo probabilmente a valutare se rivedere al rialzo le proiezioni sul cambio – hanno sottolineato gli analisti di Intesa Sanpaolo nel recente Weekly economic monitor – Non sono escludiamo però inversioni di tendenza. La resistenza chiave entro la quale il rimbalzo in corso è ancora reversibile si colloca a 1,3904. Invece il fronte ribassista in senso proprio si apre a 1,3644-1,3558.
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