Il Governo tedesco ha ridotto le stime di crescita del prodotto interno lordo per l’anno prossimo, aspettative quasi dimezzate, per una delle economie top del Vecchio Continente: 1% contro l’1,8% della precedente valutazione. In particolare subiranno le conseguenze della crisi le esportazioni, solo +3,5% nel 2012, contro il +7,5% dell’anno in corso. Secondo i dati dell’ufficio federale di statistica, l’indice dei prezzi alla produzione ha segnato nel Paese un aumento congiunturale dello 0,3% e una crescita tendenziale del 5,5%. Il peggioramento dell’andamento della congiuntura é ovviamente appesantito dalla crisi del debito in Europa. Nonostante i dati alla mano, il ministro dell’Economia ha negato fermamente la possibilità che il pilastro dell’economia europea possa entrare in recessione, sostenendo che l’economia tedesca conferma la sua capacità di tenuta nonostante il contesto economico globale.
A questo scenario si aggiunge il deludente esito dell’asta dei Bund in questi giorni, in riferimento allo spread tra i rendimenti di titoli di Stato periferici e il Bund si é rilevato un calo con lo spread Italia/Germania che si registra a 376 punti base, quello Francia/Germania a 107 pb e quello Spagna/Germania a 327 pb. E ancora pesa l’annuncio di Moody’s sulla possibilità di un declassamento della Francia e le indiscrezioni secondo cui il fondo salva-Stati europeo verrà aumentato.
Il portavoce del governo francese ha reso noto che il presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, in questi giorni discuteranno a proposito del vertice europeo che avrà luogo questo week end. Nel caso del fondo salvastati la Germania parteciperebbe come pilastro, essendo una delle economie più solide. Sorge quindi qualche qualche timore che, partecipando appunto come pilastro agli sforzi dei salvataggi europei, la tripla A tedesca sia in pericolo. Nonostante le rassicurazioni del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble però, l’economia in base a tutti gli indicatori, sta rallentando: come già accennato gli investimenti stranieri nel primo semestre del 2011 sono crollati del 73% rispetto al secondo semestre del 2010.
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