Arrivare a fine mese é uno dei problemi che da sempre affligono il genere umano. Ci sono periodi in cui si fa meno fatica a “tirare la cinghia” ed altri in cui sembra quasi impossibile riuscire a far bastare lo stipendio. L’Italia vive al momento questa seconda ipotesi, la fotografia del portafoglio dei cittadini arriva direttamente da Coldiretti, la quale sottolinea come gli effetti della crisi colpiscano in maniera pesante la metà degli italiani. Addirittura il 49% degli intervistati dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi e c’è persino un 5-10% che rivela di non riuscire a comprare neanche l’indispensabile.
L’indagine “Gli italiani e l`alimentazione nel tempo della crisi”, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2011 e presentata durante il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’alimentazione, mette in evidenza quindi un 40 per cento che afferma di vivere serenamente senza particolari affanni, troppo poco per l’economia italiana che dovrebbe garantire sicurezze maggiori. Dai risultati dell’indadine della Coldiretti emerge anche che il 25% degli italiani ha aumentato nel 2011 le “visite” ai discount, i quali garantiscono un risparmio maggiore rispetto ai negozi tradizionali.
Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount – ricorda il presidente coldiretti -, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente. Risparmiare oltre un certo limite sul cibo può significare nutrirsi di alimenti che possono avere contenuto scadente con effetti negativi sul piano nutrizionale, sulla salute e sul benessere delle persone. Non é un caso che la prima mozzarella blu sia stata trovata proprio all’interno di un discount ma si registrano anche casi di aglio blu, prodotti scaduti o contraffatti. Gli italiani hanno meno fiducia nel Paese: emerge dall’indagine che il 54 per cento degli italiani ritiene di aver dato all’Italia piu’ di quanto ha ricevuto mentre solo il 12 per cento sostiene che ha ricevuto piu’ di quanto ha dato.
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