Fiat annuncia l’uscita dall’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. L’ad Sergio Marchionne ha dichiarato durante l’assemblea dell’Associazione che si tratta di una scelta fatta ragionevolmente, che nulla ha a che vedere con ragioni politiche. La verità, stando alle parole del numero uno del Lingotto, é che Fiat non puo’ permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze. Marchionne sottolinea che il settore auto europeo non ha saputo cogliere le opportunità presentatesi con la crisi e dare un taglio netto a quelli che sono i modelli del passato, anche se hanno rappresentato dei best seller. Così Sergio Marchionne risponde a chi prevede in questa mossa un disimpegno di Fiat dall’Italia.
Questa liberta’ di azione e’ il requisito essenziale per essere protagonisti dello sviluppo industriale del nostro paese. Fiat é impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale e non puo’ permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze e con condizioni troppo diverse da quelle che esistono in tutto il resto del mondo. Questa liberta’ d’azione, che gestiremo nel rispetto delle leggi e con responsabilita’, e’ il requisito essenziale se vogliamo essere protagonisti dello sviluppo industriale del nostro paese. In Italia la Fiat sta facendo tutto cio’ che e’ necessario per diventare piu’ efficiente, per liberarsi da vincoli che in un’economia di mercato non sono che freni allo sviluppo e per mettere in pratica tutto quello che ha promesso. Infine, non credo sia opportuno aumentare le imposizioni fiscali proprio in questo momento – ha aggiunto poi in merito alla tassazione in Italia -, se non si vuole deprimere ulteriormente un mercato gia agonizzante.
Fiat non ha quindi intenzione di fermarsi: nel corso del convegno “Make it in Italy” tenutosi presso l’Unione Industriale di Torino, l’amministratore delegato ha dichiarato che la partnership tra Fiat e Chrysler permetterà già nel 2011 alle due aziende di raggiungere la quinta posizione nella classifica dei costruttori.
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