Tempo di conti anche per Eni, l’azienda attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della generazione e produzione di energia elettrica e dell’ingegneria e costruzioni, ha mostrato risultati migliori delle attese del mercato. Terzo trimestre del 2011 con un utile netto adjusted in crescita del 7% a 1,79 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2010. Le attese degli analisti in questo senso si attestavano a 1,5 miliardi. In crescita del 3% l’utile netto trimestrale raggiunge 1,77 miliardi di euro, per il cash flow trimestrale quota 2,61 miliardi di euro.
Nel trimestre Eni ha conseguito risultati eccellenti – ha sottolineato Paolo Scaroni amministratore delegato del gruppo -. Sono molto soddisfatto del rapido riavvio della produzione in Libia e della riapertura del GreenStream. Il portafoglio di Eni è stato rafforzato anche dalla firma degli accordi con Gazprom che hanno avviato il nostro upstream in Siberia. In Mozambico abbiamo effettuato la più grande scoperta di idrocarburi della nostra storia.
E proprio il Mozambico apre nuovi spiragli per il Cane a Sei zampe, luogo in cui ha trovato un vero e proprio tesoro. Il giacimento di gas naturale Mamba, era già stato annunciato come il più grande mai scoperto dal gruppo, ma sembra che le cose siano ancora migliori, di quanto il gruppo pensasse, è più grande del 50% rispetto alle aspettative. Infatti nel sottosuolo più profondo è stato trovato un nuovo strato mineralizzato che contiene fino a 212,5 miliardi di metri cubi di gas in sabbie pulite di età Eocenica, per una quantità di materie prime stimate fino a 637,5 miliardi di metri cubi.
Il pozzo sarà perforato alla profondità totale di 5,000 metri. Eni così diventa in questi giorni la protagonista di Piazza Affari recuperando le scarse performance dei giorni scorsi. Il gruppo petrolifero conferma la prima posizione per ricavi, seguita da Enel, Exor-Fiat e Telecom: questi i risultati salienti della tradizionale classifica Mediobanca delle principali societa’ italiane.
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