La crescita lenta dell’Europa comporta che il settore energetico avra’ una crescita pari a zero per più di venti anni, precisamente fino al 2035. Sono le stime dell’a.d. di Enel, Fulvio Conti, che si esprime a margine del B20 organizzato a Cannes in occasione del G20. Occorre una maggiore uniformità nel settore delle fonti energetiche, ha detto il numero uno di Enel, invitando i 27 membri dell’Ue a lavorare presto in questo senso. L’Europa importa attualmente il 60% del fabbisogno energetico, ha infine voluto precisare Conti, che conclude ricordando che la maggior parte delle importazioni sara’ sostituito da energie rinnovabili.
Al momento non credo che ci sia in agenda la vendita della quota Enel detenuta dallo Stato – ha inoltre voluto sottolineare l’a.d. sempre a margine dei lavori preparatori del G20 a Cannes -. Non credo che il Governo dismetta le quote detenute nella societa’ per fare cassa nell’ambito della manovra finanziaria. Non credo neanche che nell’immediato ci sara’ una selezione di compratori perche’ i nostri titoli esprimono una capacita’ di reddito superiore a quella che si potrebbe ottenere dismettendo la quota. L’attuale situazione politica ed economica in cui versa l’Italia e’ preoccupante. Bisogna mettere subito in movimento tutte le misure per dare fiducia ai mercati e per ripristinare la tranquillita’ finanziaria, serve un Governo che prenda decisioni.
Nel corso del 2011, contrariamente a quelle che erano le previsioni circa un anno fa, la maggior parte dei principali comparti azionari ha infatti subìto delle perdite compreso quello delle energie rinnovabili che era invece visto come uno dei più promettenti in questo contesto economico. L’unica azione del settore ad aver mostrato un andamento contrario rispetto alle altre è Enel Green Power che, solo dopo un anno a Piazza Affari è salita di circa quattro punti percentuali. Il titolo vale 1,66 euro (1,6 il prezzo di collocamento), a maggio ha pagato un dividendo pari a 2,72 centesimi): in un anno il gruppo delle rinnovabili ha reso il 5,5%.
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