L’ottava conclusa è stata da cardiopalma e buona parte dei trade dei privati sono ancora aperti, probabilmente in perdita, nella speranza che il mercato tornerà sui livelli pre-gap down. La scelta di mantenere i long, se Martedì sera poteva sembrare estremamente azzardata, in questo momento non è poi così distante da quello che gli indicatori tecnici “consigliano”; la discesa di Venerdì rientra perfettamente nei parametri ciclici che vedono un nuovo tracy+1 iniziato sul minimo di Mercoledì che ora ha appena conluso il suo primo sotto-ciclo a 2 giorni ed attende il prossimo swing-up per tornare a salire, anche se di poco.
L’acquisto sulla debolezza domani in apertura potrà avvenire intorno a 15300, mentre sotto a questa quota bisognerà correre ai ripari (possibilmente con opzioni, se non si vogliono chiudere i sottostanti in perdita) perchè il tracy+1 potrebbe girare in negativo e spingere il mercato sotto 14500 in pochi giorni, sull’onda di un nuovo sell-off generale guidato dai bancari.
Sopra a 15800 le previsioni invece cambiano radicalmente; l’ipotesi di tracy+1 rialzista prenderebbe forma sopra la resistenza indicata e si apre la possibilità di un laterale ad ampio range che lascerebbe spazio aperto per strategie in opzioni legate alla volatilità, con conseguente aumento dei volumi sui derivati anche a fini di copertura. Il quadro, già instabile, soffrirebbe di un’ulteriore sviluppo problematico, che in caso, verrà valutato secondo i range del precedente intermedio per trovare i livelli estremi di azione di lungo periodo, ormai prossimi sui grafici daily e weekly.
Uno swing rialzista quindi anche ampio non significherebbe la fine del pericolo legato al mercato finanziario e le divergenze con gli altri indici Europei sottolineano la precarietà della situazione accentuata (come se non bastasse) dall’andamento dei titoli di Stato riguardo rendimenti e spread con il Bund dei BTP.
1 commento su “Piazza Affari: cosa succederà domani mattina?”