La Consob ha deciso di prorogare ancora una volta lo stop alle vendite allo scoperto iniziato il 12 Agosto scorso sulla paura di nuovi crolli speculativi e portato avanti di volta in volta ogni volta che ci si trovava vicino alla sua scadenza. Nelle delibere (n°17992 e 17993) pubblicate sul sito ufficiale abbiamo i dettagli del provvedimento, che ancora una volta viene scelto come misura contro la volatilità che i mercati hanno dimostrato negli ultimi mesi.
Le vendite allo scoperto si intendono sui titoli azionari italiani quotati sul mercato e vieta di fatto la vendita di titoli non presenti in portafoglio con efficacia dal 1° Dicembre 2011 alle ore 00:00.
Se queste misure siano servite o meno ad evitare una fase peggiore di quella che stiamo già passando non è certo, visto che nei precedenti anni è successo che nonostante le vendite allo scoperto fossero state vietate i mercati continuavano ad accusare ribassi importanti proseguendo la via della recessione; attualmente la situazione è critica ma non disastrosa e forse prorogare la misura contro la “speculazione” ribassista potrebbe effettivamente aiutare a mantenere livelli di decenza sul mercato italiano.
Le continue vendite però dimostrano ancora una volta che il problema non è la “speculazione” come viene chiamata, ma la sfiducia generale verso il nostro mercato interno che agli occhi dell’Europa è diventato troppo rischioso per certe tasche. Se nel resto dell’Europa un provvedimento simile potrebbe effettivamente risollevare le sorti, a Piazza Affari quello che serve è sicuramente qualcosa in più che attiri gli investitori senza dover arrivare a misure estreme.
A dimostrazione del fatto che il problema sono le posizioni che vengono liquidate e non le speculazioni ribassiste, il mercato non ha minimamente risentito della decisione presa dalla Consob e continua a fare il suo corso alzando la volatilità e riportando lo spread Btp-Bund estremamente vicino ai massimi.
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