Una crisi economica come quella che si sta vivendo ultimamente non può che avere conseguenze a livello di qualsiasi settore: uno di questi è, senza dubbio, quello dei carburanti, con i rincari che rendono la vita impossibile agli automobilisti e provvedimenti finora inutili. L’ultimo effetto negativo provocato nei confronti di tale comparto è rappresentato dal nuovo tariffario di benzina e gasolio. Ma se nel primo caso le performance e gli andamenti possono essere definiti piuttosto “autonomi”, lo stesso non può dirsi del gasolio, i cui incrementi sono stati fin troppo significativi. Come è stato opportunamente rilevato dalla Staffetta Quotidiana, infatti, compagnie importanti come Q8, Shell, Ip, Tamoil e TotalErg hanno ritoccato al rialzo i loro listini e non si è trattato di modifiche di poco conto.
Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è infatti da precisare che il rincaro di questo carburante è stato compreso tra cinque e nove centesimi di euro, con un vero e proprio record per quel che concerne la quotazione finale (1,570 euro). Il risparmio in tal senso appare dunque come una vera e propria chimera. Le associazioni dei consumatori, in primis Adusbef e Federconsumatori, sono già sul piede di guerra; i rialzi in questione vengono definiti gravi e inaccettabili, con dei record che non erano mai stati visti finora. Tra l’altro, bisogna anche considerare che il gasolio è il carburante più sfruttato in assoluto per quel che concerne il trasporto delle merci, pertanto si possono ben immaginare tutti gli effetti.
Si è di fronte a un circolo vizioso, il gasolio aumenta e lo fanno anche i beni di largo consumo che sono trasportati (si parla di un aumento annuo pari a tre punti percentuali). I consumi del paese sono già bassi, così come anche il potere di acquisto dei cittadini: l’attesa per un provvedimento serio e risolutore è snervante, si è parlato diffusamente di una Borsa Carburanti, ma più che di parole c’è bisogno di fatti.
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