Viene chiamata la regola aurea, quella che il neo premier Monti propone di inserire nella nostra Costituzione. Con l’introduzione nell’articolo 81 della Carta, l’Italia dovrà contenere le spese e pareggiarle alle entrate. L’Aula della Camera ha approvato il Ddl e la nascita di un organismo indipendente presso le Camere che, sul modello del Cbo americano, dovrà vigilare sugli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio. Sarà quindi un organismo delle Camere e non le Commissioni competenti ad avere questa funzione di controllo non solo delle entrate e delle uscite, ma anche della qualita’ e all’efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni.
La vastissima maggioranza che ha approvato il principio costituzionale del pareggio di bilancio testimonia la ferma volonta’ del Parlamento e di tutto il Paese nel proseguire sulla strada del risanamento strutturale della finanza pubblica. – ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti – La comune volonta’ dei Paesi dell’Unione e delle istituzioni comunitarie di garantire durevolmente con norme costituzionali il consolidamento delle finanze pubbliche e’ un elemento decisivo per il superamento dell’attuale, difficile, crisi finanziaria che attanaglia l’Europa.
Con 464 voti favorevoli, 11 astenuti e nessun voto contrario, il ddl è stato approvato e ora passa in Senato. Quello che potrebbe essere il nuovo testo dell’articolo 81 (appunto se anche il Senato approverà) limita il ricorso all’indebitamento entro il 3 per cento in rapporto al prodotto interno lordo nominale. Inoltre solo in caso di situazioni economiche e sociali straordinarie di particolare emergenza, con legge approvata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, si potrà superare il limite imposto da tale percentuale. L’intenzione dell’Italia di includere il rispetto del pareggio del bilancio in Costituzione non é però una novità introdotta da Monti, come alcuni pensano, ma era stata già annunciata nel mese di luglio scorso dall’ex ministro delle Finanze Giulio Tremonti.
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