L’andamento degli indici nel Vecchio Continente fa’ capo quasi sotto ogni aspetto all’andamento del Dax tedesco, ma ancora di più il mercato che rappresenta l’Europa è l’Eurostoxx, che risulta ancora essere una delle scelte preferite dai trader intraday.
La grande liquidità e l’orario di contrattazione maggiore rispetto all’indice Italiano lo rendono interessante anche sotto l’aspetto operativo, ma quello che più interessa è l’aspetto grafico che permette paragoni con il nostro indice con cui spesso è in divergenza.
In questo momento ad esempio il rialzo iniziato sul bottom del 25 Novembre ha avuto due esiti ben distinti; sul mercato di Milano si è appena raggiunto il top del 16 Novembre ed il ripiego non lascia intravedere niente di buono per l’immediato futuro (il discorso cambia nel lungo periodo, dove l’ultimo rialzo ha aperto la strada alla fase di recupero), ma se andiamo a vedere il mercato Europeo vediamo che il top del 16 Novembre è stato recuperato il 30 Novembre con un movimento rialzista che non ha lasciato spazio a ritracciamenti, neanche nell’ultimo Venerdì di contrattazioni.
Questo ha disegnato una divergenza sul grafico daily che promette nei prossimi giorni di risolversi un un modo o nell’altro; sotto a quota 2280 le medie mobili dell’Eurostoxx orario tornerebbero a puntare verso il basso con un nuovo incrocio ribassista, mentre sopra a 2360 si consoliderebbe il periodo di forza con riflessi positivi in tutta Europa; per quanto riguarda i mercati oltre-oceano la correlazione è completamente sfasata dagli orari diversi di contrattazione e per questo il confronto sarebbe inutile.
I segnali a Piazza Affari in questa fase di consolidamento non sono poi così importanti come quelli sull’Eurostoxx; il motivo è semplice ed è da cercare nel fatto che la ripresa deve essere collettiva e l’indice che più rappresenta l’Eurozona è proprio il famoso future dell’Eurex, che quindi seguiremo da vicino nei prossimi giorni.
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