Il valore nozionale dei derivati finanziari registra un aumento nei primi sei mesi di questo 2011: circa il 13% in più, performance che però può risultare modesta se rapportata a quella osservata nel complesso dei paesi del G-10, dove si e’ registrato un aumento del 18%. Il comunicato di Banca d’Italia sulla rilevazione sui prodotti derivati over-the-counter a fine giugno 2011 sottolinea però che il valore nozionale dei contratti in essere presso le banche italiane é comunque una quota piuttosto irrisoria dell’intero campione dei paesi del G-10 (1,6%).
Si registra invece una riduzione dell’1,4%, sempre riferita allo stesso periodo, per la somma dei credit default swap (cds) comprati dagli istituti di credito italiani, per un valore di 284,7 miliardi di dollari. Considerando invece il valore nozionale dei cds venduti, é aumentato dello 0,8%, attestandosi così a 308,4 miliardi di dollari. Rapportando i dati italiani a quelli dei paesi del G-10, si é avuto un incremento dell’8%.
Avvio di settimana molto molto positivo invece per il future sul Ftse Mib che dopo un’ottava tutta in salita ha segnato un altro balzo con un rally che lo ha spinto fino all’area dei 16.000 punti. I contratti derivati su tassi di cambio continuano a riguardare prevalentemente il dollaro Usa oppure la nostra moneta europea (74% nel totale). Al momento il cambio euro dollaro si attesta sotto quota 1,3360, registrando quindi una sofferenza per la moneta europea. La nostra moneta rimane comunque di gran lunga la valuta piu’ utilizzata, seguita dal biglietto verde. Il mercato guarda con cautela all’annuncio da parte di Standard & Poor’s di ridurre i rating di molte nazioni di Eurolandia (ben 15), l’attenzione é posta soprattutto sulle scelte dei leader: se riusciranno o meno ad agire con decisione per risolvere i problemi di debito, di cui si parlerà al Summit europeo del 9 dicembre. In conclusione comunque l’intonazione del mercato è migliorata e non ci attendiamo almeno nel breve periodo, nuove cadute verso il basso.
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