Moody’s ha annunciato ufficialmente la volontà di rivedere i rating di tutti i debiti sovrani dell’Unione europea nel primo trimestre del prossimo anno e lo spread Btp Bund torna a crescere: il gap dei tassi tra i Btp italiani a 10 anni e i Bund tedeschi arriva a toccare i 437 punti base, mentre il rendimento tocca il 6,5%. Le nuove tensioni sono legate soprattutto all’agenzia di rating che ha invitato alla cautela e si é detta poco convinta che le misure dell’Ue siano sufficienti, confermando il clima di incertezza e austerità.
L’agenzia di rating, nel documento in cui annuncia l’intenzione di rivedere il rating dei Paesi UE, sottolinea la presa decisione in virtù delle ultime notizie in merito al coordinamento delle politiche fiscali e al varo del Fondo europeo di salvataggio e anche se al momento non sembrano probabili ulteriori default in Eurolandia, un peggioramento della situazione nei prossimi mesi non é da escludere.
La rapida escalation della crisi del debito dell’area euro e del settore bancario – si legge nel rapporto di Moody’s– sta minacciando tutti. L’area euro ha punti di forza finanziari ed economici, ma la debolezza istituzionale continua a frenare la risoluzione della crisi e pesa sui rating. Eurolandia è vicina a un bivio che la porterà o verso una più stretta integrazione o verso una maggiore frammentazione.
In effetti non c’è ancora una coesione totale tra i governatori europei, soprattutto tra il primo ministro inglese Cameron e il “duo” Merkel-Sarkozy: mentre gli altri nove dei dieci Paesi fuori dall’area euro approvano il nuovo “Patto di bilancio”, la Gran Bretagna ha posto il veto sul nuovo trattato, ma non uscirà dall’area europea:
La Gran Bretagna resta membro a pieno titolo della Ue e gli eventi della settimana scorsa non cambiano il fatto – ha sottolineato Cameron -. La nostra adesione è vitale per il nostro interesse nazionale. Siamo una nazione commerciale e abbiamo bisogno del mercato unico per gli scambi, gli investimenti e i posti di lavoro.
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