Non si può certo parlare di un’ultima giornata positiva per il New York Stock Exchange: il segno meno ha caratterizzato tutti i principali indici azionari di Wall Street, ma non si è trattato di pochi punti, ma di cali di un certo rilievo e che invitano sicuramente a riflettere. In particolare, c’è da rimarcare come il Dow Jones e il Nasdaq siano stati protagonisti di un ribasso identico (-1.3%), mentre l’S&P 500 ha ceduto sul terreno ben 1,5 punti percentuali. Non è un mistero che ormai sia la crisi del debito europeo a dominare i sentimenti americani e queste contrattazioni ne sono una chiara testimonianza.
Anche i declassamenti minacciati dalle varie agenzie di rating, però, hanno giocato un ruolo determinante in questo senso. Il settore bancario è stato letteralmente falcidiato da questa giornata terribile. Nel dettaglio, colossi del credito come Bank of America, JPMorgan Chase, Goldman Sachs e Citigroup vorranno sicuramente dimenticare in fretta delle negoziazioni così pessime, visto che i declini sono stati compresi tra il 3,3 e addirittura il 5,4%, tonfi davvero clamorosi ma comunque pur sempre preventivabili. Un’altra performance negativa che va sottolineata è quella di Intel: “Big Blue” ha infatti perso ben quattro punti percentuali, certo la leadership a livello globale nel campo dei semiconduttori non è a rischio, ma fa un certo effetto notare queste revisioni al ribasso delle stime trimestrali.
Non è stato da meno neanche il comparto petrolifero, con Exxon Mobil (-1,6%) e Chevron (-1,1%) a dominare in senso negativo, anche e soprattutto a causa dell’andamento incerto dell’oro nero in questi ultimi giorni. Non si è salvato nemmeno il settore delle miniere, a testimonianza di una crisi generalizzata e profonda: in questo caso, Barrick Gold (quasi il 4% in meno), Newmont Mining (-2,5%) e Coeur d’Alene (-5,2%) non hanno potuto che provocare un certo panico, una situazione di incertezza fin troppo persistente.
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