Se l’azionario Europeo (ed Americano) nell’ultima settimana è sceso, allora Euro/Dollaro è proprio crollato; il segnale di ribasso scattato nelle prime ore di contrattazione di Lunedì scorso ha dato il via al down-trend di breve periodo che ha costretto il cross a cedere circa 400 pips in 4 giorni a favore della valuta USA, mentre i cross correlati non hanno dato segni di alcun genere per confermare lo short.
Dopo aver perso durante la giornata di Martedì il supporto a 1.3149 la situazione di medio periodo si è indebolita tanto che si è ricominciato a parlare di un cambio 1:1 con il Dollaro USA che farebbe tirare un respiro di sollievo alle due potenze mondiali (Stati Uniti appunto, e Cina, che detiene una quantità ingente di Dollari USA). Mentre quindi in area Euro si parla di recessione e di rischio dei debiti sovrani, il resto del mondo beneficia della situazione sfavorevole e sembra essere completamente estraneo al momento di tensione, anche se sappiamo che dopo il 2008 non è sicuramente così.
Il supporto a 1.2960 ha respinto 2 volte il cambio creando sul grafico due minimi di cui l’ultimo crescente; anche i massimi in questo momento vengono aggiornati a 1.3040 ed il supporto precedente diventa quindi il livello da controllare in close daily. Sopra a questo livello la giornata di domani sarà di recupero e di tenuta tanto per Euro/Dollaro quanto per l’azionario Europeo, mentre al di sotto dello stesso si raccomanda di restare liquidi per il rischio di un venerdì nero a conclusione di un’ottava rossa.
Il livello di supporto di allarme equivalente sul FTSE-Mib è 14500, mentre il pericolo di sell-off sarà completamente scongiurato sopra a 15000 punti; ad aiutare la view positiva abbiamo la divergenza tra mercato Italiano ed Eurostoxx, di cui quest’ultimo resta in posizione di forza mentre il Mib dimostra tutta la sua debolezza, sottoperformando il resto dell’Europa.
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