Il turno della Spagna è ormai giunto: Standard & Poor’s ha riversato tutta la propria “rabbia” finanziaria nei confronti del credito iberico, provvedendo a declassare il rating di ben dieci banche nazionali: si tratta del risultato dell’applicazione dei nuovi criteri valutativi in questo senso e non è detto che l’agenzia americana possa ritoccare ulteriormente al ribasso questi giudizi nel giro di pochi giorni. Il comunicato è stato molto esplicito, gli istituti coinvolti devono ora far fronte a questa revisione negativa e rimangono ancora sotto osservazione con tutte le implicazioni negative del caso, visto che i rischi sono seri e concreti per il breve termine.
Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il declassamento ha avuto luogo dopo avere implementato in questo caso una metodologia di gruppo relativa al settore bancario, in modo da poter ricomprendere un numero più alto possibile di soggetti. Quali istituti hanno subito di preciso questa modifica del rating e per quale motivo? La lista è davvero molto lunga e include nomi storici del credito spagnolo: si tratta, per la precisione, di CaixaBank, Banco Popular, Bankia, Banco de Sabadell, la holding finanziaria Caja de Ahorros y Pensiones de Barcelona (attiva anche in ambito previdenziale come si può intuire), Ibercaja Banco, San Caja de Ahorros y Monte de Piedad de Gipuzoka y San Sebastian, Bbva (istituto di Bilbao) e Banco Financero y de Ahorros.
Tre sono i nomi più celebri in questo senso, vale a dire Bbva, Caixa Bank e Banco Popular, per il resto l’attenzione si è concentrata in particolare su casse rurali e monti di pietà. Tra l’altro, non si può respirare davvero un attimo da queste parti: in effetti, anche un’altra agenzia di rating, nello specifico Moody’s, ha avvertito circa il suo possibile e imminente taglio dei rating di altre banche spagnole a causa della loro esposizione alla crisi e della difficoltà nel generare profitti.
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