Una delle tante previste visite del Fondo Monetario Internazionale nel nostro paese è appena terminata e già si pensa alla prossima che avrà luogo a gennaio: gli ispettori dell’organismo di Washington hanno condotto dei controlli e delle sorveglianze specifiche sul nostro paese e sulla sua situazione economica, operazioni che sono state concordate lo scorso mese di novembre. I colloqui hanno coinvolto ovviamente gli inviati del Fondo e le nostro autorità, con l’obiettivo ben preciso di trovare un accordo sulle modalità del monitoraggio fiscale, ma non si è andati molto oltre alcune questioni di tipo sostanziale. Le fonti che hanno riferito dell’incontro, inoltre, hanno anche precisato che ve ne sarà un altro tra un mese esatto, una cadenza che si è resa necessaria a causa della situazione di emergenza.
La visita di gennaio si svolgerà in modo piuttosto tradizionale: in effetti, sono previsti i consueti controlli e i rapporti di fine missione, con la possibilità che le autorità italiane possano avanzare dei rilievi su quanto esaminato, anche se poi le pubblicazioni vere e proprie dei risultati finali spetteranno all’Fmi. Tra l’altro, l’Italia è il primo membro del G7 che usufruisce dei fiscal monitoring, una pratica che in passato ha visto coinvolte nazioni di altri continenti, come ad esempio la Nigeria, la Giamaica e il Libano. Ma come si svolgono esattamente queste visite degli ispettori?
Anzitutto, bisogna verificare con la massima attenzione le prospettive di crescita economica del paese, in particolare in base a quanto emerge dai piani di bilancio del governo; poi, si focalizza l’attenzione sulle riforme di breve termine, in modo da comprendere la loro reale incidenza sul sistema finanziario. Il compito degli ispettori è quello di giudicare gli interventi governativi, ragione per la quale i monitoraggi richiedono dei tempi piuttosto lunghi e dilatati. Dopo gennaio, l’appuntamento successivo sarà probabilmente quello di aprile 2012 (la cadenza delle visite sarà trimestrale).
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