I bassi volumi di contrattazione che caratterizzano i giorni prefestivi pesano ancora di più in un momento come questo, in cui buona parte dei trader vuole restare liquida per valutare il close annuale alla luce dei nuovi sviluppi di breve.
L’andamento del Fib è di tipo laterale-rialzista e dal bottom vicino a 14500 in 6 giorni il derivato non è riuscito a guadagnare più di 500 punti scarsi; dopo l’aumento di volatilità della giornata di ieri che non ha avuto sviluppi, siamo ora in una fase di compressione giunta ormai al suo vertice. Dopo l’apertura in gap-up, dalla prima candela oraria fino a quella corrente si è avuto un restringimento del range di estensione che al momento risulta essere l’unico segnale da seguire prima della chiusura di giornata. L’uscita dal triangolo di compressione ben visibile sul grafico a candele ad un’ora darà circa 100-150 punti di movimento direzionale da seguire in trailing stop e senza reverse di posizione.
Ad alimentare i pochi movimenti del mercato italiano abbiamo ancora una volta il settore bancario; il guadagno dell’indice settoriale di riferimento si aggira intorno all’1.60% ma a guardare nel dettaglio si va’ da rialzi modesti come quello di Banca Popolare dell’Emilia R. (+0.93%) fino a rally impensabili come quello di Banca Popolare di Milano che corrisponde al momento ad un +7.03% che fa’ raggiungere al titolo il valore di 0.3243 euro per azione. Il fatto che non ci siano titoli del settore bancario in negativo conferma comunque la forza trainante degli istituti di credito, anche se i fondamentali potrebbero cedere da un momento all’altro.
Lo spread btp-bund infine sembra aver trovato il suo valore ottimale; da diversi giorni il differenziale oscilla tra 500 e 460 e sembra proprio che questo range corrisponda al valore di chiusura dell’anno corrente, corrispondente ad un rialzo di oltre il 50% rispetto al valore definito “normale” dei 150 punti base.
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