È stata l’affermazione della leader Cgil, Susanna Camusso, durante il presidio sindacale davanti a Montecitorio contro la manovra finanziaria del nuovo governo diretto da Mario Monti. Il nostro Paese negli ultimi mesi ha cambiato volto: dal governo Berlusconi all’avvento del nuovo governo tecnico in una fase di certo non facile tra crisi economica interna e crisi europea. Lo splendore economico dell’Italia di alcuni fa sembra ancora più lontano e il nuovo esecutivo probabilmente, oltre alle riforme strutturali, dovrà trovare il modo per ripristinare la fiducia dei cittadini.
Il governo sappia che la partita non è chiusa e se pensa che basti andare dritto troverà ostacoli contro cui rischierà di andare a sbattere – ha sottolineato Camusso -. Se il governo pensa di aver chiuso il capitolo sulle pensioni si sbaglia di grosso. Diamo un suggerimento al governo, come abbiamo fatto e detto in tante salse: torni a discutere con il paese vero, con le parti sociali. Questo è l’unico modo per costruire quell’equità che non c’è nella manovra ma di cui abbiamo bisogno. In merito alla fase 2 annunciata dal premier, relativa alla crescita: quando si comincia a parlare di fase 1 e fase 2 abbiamo sempre qualche preoccupazione perche’ la storia ci ha sempre insegnato che ci sono molte piu’ fasi 1 che fasi 2. Ma bisogna provare a scommetterci.
Proprio con questa scommessa la numero uno di Cgil non vuole raffreddare le aspettative dell’esecutivo sul prosieguo dei provvedimenti economici, ribadendo però la necessità che questo governo tecnico apra una vera fase di confronto con i sindacati e le imprese, anche relativamente ai provvedimenti già chiusi e ai “sacrifici” già chiesti agli italiani. Riusciranno tutti questi sacrifici a risollevare le sorti di un Paese che fino a qualche tempo fa sembrava dover sconfinare in nefaste sorti? E soprattutto riuscirà l’Italia a riprendersi, senza effetti negativi per famiglie e imprese?
1 commento su “La manovra finanziaria é una partita non ancora chiusa”