La pubblicazione del Beige Book da parte della Federal Reserve è il consueto appuntamento che permette di conoscere nel dettaglio lo stato di salute dell’economia americana: l’ultimo rapporto ha preso in esame queste condizioni fino allo scorso 31 dicembre, mettendo in luce dei segnali piuttosto importanti. Anzitutto, le ultime sei settimane dello scorso anno sono state caratterizzate da una crescita economica, anche se moderata, nelle dodici regioni solitamente prese in considerazione dalla Fed (si tratta delle suddivisioni geografiche della banca centrale statunitense). Le vendite che sono state poste in essere nel periodo natalizio hanno rappresentato senza dubbio un traino importante, ma bisogna anche sottolineare la continua debolezza del real estate a stelle e strisce.
L’andamento dei prezzi al consumo non è stato così preoccupante come si poteva prevedere, quindi si possono prevedere a breve nuovi stimoli dall’istituto guidato da Ben Bernanke. Il ritratto dell’economia americana sta dunque migliorando in maniera progressiva, soprattutto se si pensa alle fotografie piuttosto mosse e agitate che sono state scattate dalla Fed nel corso del 2011. Vi sono vari aggettivi per definire la crescita in queste regioni: nel 50% dei casi la Fed ha parlato espressamente di una crescita modesta, mentre è moderata a Dallas e San Francisco, e in ripresa per quel che concerne New York e Chicago. Qualche delusione, invece, è giunta dalla Virginia e Richmond, definite dalla Fed come in “lievissimo progresso”.
I consumi di Natale sono stati dominati da prodotti ben precisi, in particolare quelli che fanno capo all’elettronica e alla gioielleria, con vendite al dettaglio decisamente in rialzo rispetto al 2010. Ma ora che le feste sono finite i consumatori si comporteranno alla stessa maniera? Non c’è nulla di chiaro da questo punto di vista, ora questi dati saranno discussi il prossimo 24 gennaio nel corso del meeting indetto dal Fomc (Federal Open Market Committee), la divisione monetaria della Federal Reserve.
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