Il grafico spot dell’argento di lunghissimo periodo mostra una situazione che va’ più o meno ad assomigliare lentamente all’Oro; se negli anni precedenti al 2006 l’andamento è stato prevalentemente laterale (un laterale ad ampio range, ma senza crescita nel tempo) per poco più di 20 anni, ora la situazione è visibilmente cambiata e dal range compreso tra 3.60 circa e 15.40 si è usciti al rialzo per arrivare a sfiorare quota 50 verso la metà del 2011 (tutti i valori fanno riferimento al prezzo spot dell’Argento).
Durante il laterale in realtà il valore dell’Argento non è stato un buon investimento, neanche considerando un acquisto ipotetico vicino ai minimi del range; a meno di aver aspettato il 2007-2008 per vendere infatti l’inflazione non è stata battuta dall’andamento e la liquidità non è stata ripagata dell’investimento.
Da quando però i mercati azionari si sono avviati vicino a quello che è diventato il top assoluto o relativo di lungo periodo da cui è iniziata la crisi, il movimento dell’Argento è stato quintuplicato come dimostrano i volumi e la fitta rete di derivati nati per venire incontro alle esigenze.
Sembra che ora il mercato sia molto diverso e riesca sempre a rispondere attivamente ai cambiamenti del resto del mondo finanziario; al pari dell’oro quindi l’argento è ora una valida alternativa per gli investimenti (anche al ribasso) che deve essere obbligatoriamente valutata per smezzare i rischi della parte del portafoglio dedicata ai metalli preziosi.
Il supporto a quota 25, essendo il 50% del top assoluto, è il punto più importante attualmente sul grafico e la perdita di questo in close settimanale cambierebbe definitivamente la tendenza rialzista in ribassista.
Al contrario, se il prezzo si manterrà, come ora, al di sopra del supporto indicato allora ci saranno buone probabilità di rivedere in tempi abbastanza stretti il top assoluto e superarlo per arrivare direttamente a quota 60 consolidando l’up-trend di lunghissimo periodo.