L’anno 2011 appena concluso è risultato essere tra i peggiori in quanto a incertezza finanziaria; il resoconto dei vari settori infatti lascia al 2012 un quadro che sembra sull’orlo di “esplodere” in recessione e le aspettative positive sono esclusivamente orientate verso certi metalli e certe commodities, a dimostrazione ulteriore di come la crisi finanziaria potrebbe costringere ad un ritorno alle materie prime a discapito delle aziende quotate, sempre più oggetto di speculazioni finanziarie.
Se dal 2011 emerge però un settore che sembra non conoscere crisi allora questo è quello del vino Italiano; la Coldiretti ha appena stilato un rapporto secondo cui il settore vinicolo dell’esportazione abbia superato ogni record concludendo il 2011 con un fatturato stimato in 4 miliardi di euro.
La famosa bevanda alcolica (vanto storico italiano) sembra sia particolarmente apprezzata in Germania per quanto riguarda l’Unione Europea, mentre fuori sembra che il maggior acquirente sia la Cina insieme ad altri Paesi Asiatici (proprio verso la Cina le esportazioni sono aumentate dell’87% rispetto al 2010).
Meno bene le esportazioni verso gli Stati Uniti, anche se l’incremento c’è stato e si aggira intorno al 17% sul 2010. Il lato oscuro dell’analisi Coldiretti però fa’ emergere i problemi del settore che potrebbero avere ripercussioni di medio periodo; sembra infatti che l’Italia abbia perso il primato quantitativo di produzione a favore della Francia fermandosi a 40 ettolitri nel 2011, mentre la Francia ne avrebbe totalizzati oltre 50. A seguire, nonostante tutti i problemi, c’è la Spagna che con 39 ettolitri di produzione si appresta a superare l’Italia durante il 2012.
A sostegno di una produzione non esaltante abbiamo però l’altissimo livello qualitativo della produzione nostrana, come riporta anche Coldiretti nella sua analisi:
Sul piano qualitativo oltre il 60 per cento della produzione è stata destinata a uno dei 517 vini Docg, Doc e Igt riconosciuti in Italia
Se quindi non ne facciamo una semplice questione di quantità, anche il 2012 potrà riservare interessanti sorprese sotto questo punto di vista.
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