Google, leader mondiale nel mercato delle ricerche online, negli scorsi giorni ha dovuto fare i conti con la pubblicazione di risultati non in linea con la maggioranza delle aspettative. Stando a quanto rivelato dalla società, infatti, la società guidata da Larry Page ha conseguito ricavi non soddisfacenti: come spiegato dallo stesso chief executive officer durante un incontro con i principali stakeholders, la motivazione è da ricondursi al calo del business europeo, con la crisi del debito che sta producendo significativi pregiudizi sulla tenuta della crescita mondiale della grande G.
I ricavi del quarto trimestre dell’anno si sono così dovuti accontentare di toccare quota 8,13 miliardi di dollari, contro gli 8,41 miliardi di dollari che Bloomberg aveva invece auspicato in chiusura d’anno. Per quanto concerne invece il livello della redditività, Larry Page ha reso noto che i profitti hanno toccato quota 9,50 dollari per azione, contro una media delle principali stime che si aggirava intorno ai 10,50 dollari per azione.
Come affermato dalla società, la quota di ricavi internazionali è calata dai 55 punti percentuali del terzo trimestre del 2011 agli attuali 53 punti percentuali. I ricavi derivanti dalle vendite pubblicitarie online sono invece cresciute di circa 5 punti percentuali durante il quarto trimestre, con uno sviluppo di ben 20 punti percentuali nella prima metà dello stesso esercizio.
Complessivamente, la spesa nei confronti dell’advertising basato sui motori di ricerca, nel continente europeo, si è sviluppata di 14 punti percentuali nel quarto rtimestre, contro una flessione di 22 punti percentuali nel mercato statunitense.
Google ha infine dichiarato di aver chiuso il periodo in esame con utili netti pari a 2,71 miliardi di dollari, o 8,22 dollari per azione, contro 2,54 miliardi di dollari, o 7,81 dollari per azione, dello stesso periodo dello scorso anno. Le spese operative sono cresciute a 3,38 miliardi di dollari, pari al 32% dei ricavi (contro i 30 punti percentuali dello scorso anno).