Una ripresa modesta e in fase di rallentamento: la Federal Reserve, l’istituto di credito centrale americano, è convinta che siano queste le due tendenze di base dell’economia statunitense, ma il sostegno da Washington non mancherà di certo e sono già in fase di studio delle proposte che vanno proprio in questa direzione. Anzitutto, rientra tra questi provvedimenti il mantenimento dei tassi di interesse a livelli molto bassi, addirittura inferiori a quanto era stato previsto nei mesi scorsi. Tale situazione, inoltre, dovrebbe durare piuttosto a lungo, almeno fino all’ultimo mese del 2014 (lo scorso mese di agosto, invece, si era parlato di una tempistica diversa, con il 2013 che avrebbe rappresentato la svolta in questo senso).
Bisogna comunque sottolineare, come ha riferito il numero uno della stessa Fed, Ben Bernanke, che i segnali di miglioramento ci sono stati e sono stati positivi negli ultimi tempi; il problema, purtroppo, è rappresentato dal continente europeo, dalla sua crisi dei debiti sovrani e dall’influenza che proviene da queste parti, senza dimenticare i ritmi lenti che stanno caratterizzando la crescita a livello mondiale. La promessa e l’impegno dello stesso Bernanke sono importanti e significativi: la banca centrale americana è pronta infatti a garantire nuovi aiuti per favorire la ripresa, tra cui anche l’acquisto di titoli di Stato, ma solamente nel caso in cui questo sia strettamente necessario e le condizioni lo renderanno possibile.
Il 2012 dovrebbe riservare una crescita economica compresa tra il 2,2 e il 2,7% (a novembre la forbice era più alta, vale a dire 2,5-2,9%), mentre nel 2013 potrebbe anche essere in grado di superare i tre punti percentuali (3,2%, nonostante il 3,5% preventivato nel 2011). Un altro dato significativo è quello sulla disoccupazione, il cui tasso deve assolutamente calare, ma questo trend si verificherà in modo graduale. Infine, un cenno lo merita anche il mercato immobiliare americano, ancora in una fase di profonda depressione.
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