Il 2012 è cominciato da appena un mese, eppure bisogna già testare quali sono i livelli raggiunti dalla fiducia dei consumatori, messi a dura prova dalle sfide dell’anno precedente: ci ha pensato, come di consueto, l’Istat, la quale monitora da tempo questo “sentimento” dei cittadini e in questo mese di gennaio che si appresta alla sua conclusione non vi sono state sostanziali modifiche rispetto alle ultime rilevazioni. Volendo essere ancora più precisi, c’è da precisare che il valore con cui viene quantificata questa fiducia è rimasto stabile a quota 91,6. C’è però da aggiungere che allo stesso tempo l’indice che misura la componente economica è ulteriormente peggiorato, passando da 77,1 a 75,3, segno che c’è ancora molta strada da percorrere in questo senso.
La situazione personale è invece migliorata da questo punto di vista, anche se non di moltissimo (da 97,3 a 97,9). Ma non è tutto e verrebbe da aggiungere un avverbio, “purtroppo”. In effetti, anche le previsioni che fanno riferimento al breve termine sono scese in maniera vistosa, per la precisione da 82,5 a 78,4 e questo dato non viene certo corroborato dal rialzo dell’indice sulla situazione corrente, cioè quella che si vive in questo preciso momento storico. Tra l’altro, perfino le aspettative sull’andamento dell’economia del nostro paese sono pessimistiche e lo stesso discorso vale per la disoccupazione, con un numero in crescita di consumatori che si attendono altre situazioni di questo tipo.
Cosa c’è da dire, invece, in merito a due prerogative tipiche dei cittadini, il risparmio e gli acquisti di beni durevoli? Nel primo caso, a gennaio si è assistito a un saldo negativo sulle relative valutazioni, mentre per quel che concerne i beni durevoli, questi ultimi vengono valutati con maggiore convenienza, anche se il futuro non dovrebbe promettere nulla di buono. Infine, bisogna sottolineare come la migliore fiducia dei consumatori sia stata registrata nelle regioni del nord-ovest e del sud.
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