Unicredit mette a segno una importante vittoria legale nei confronti del finanziere Bernard Madoff. Stando a quanto affermato dal giudice del tribunale distrettuale di New York, Jed Rakoff, è da ritenersi bocciata la causa giudiziaria che era stata intentata nei confronti del gruppo bancario italiano da parte di Irving Picard, attuale curatore fallimentare del colosso creato da Madoff.
Stando alle motivazioni del rigetto da parte del tribunale, infatti, non sarebbero state provate le responsabilità di Alessandro Profumo (ex amministratore delegato di Unicredit) e dei suoi più stretti collaboratori, nel favorire la frode portata avanti dal finanziere americano. Buone notizie per l’istituto di Piazza Cordusio, quindi, e brutte – bruttissime – per il curatore del gruppo Madoff, che ha disperatamente cercato di recuperare 20 miliardi di dollari dalla banca italiana e dalle proprie divisioni internazionali.
Oltre a Unicredit e Profumo, Picard ha accusato circa 60 soggetti tra istituti di credito e amministratori, “colpevoli” (secondo la tesi dell’accusa) di aver aiutato a spostare oltre 9 miliardi di dollari nelle società di Madoff. Nella fattispecie, Picard cercava di attribuire le responsabilità specifiche a Unicredit mediante la sua controllata Bank Austria, richiedendo la condanna al pagamento di 19,6 miliardi di dollari.
Ancora più nel dettaglio, il curatore fallimentare del crac Madoff aveva riservato a Unicredit un risarcimento maggiore, in grado di triplicare l’effettivo oggetto di condanna (e, pertanto, fino a un massimo di 60 miliardi di dollari) come previsto dalla legge antiracket americana.
L’intento di Picard è tuttavia naufragato. Secondo il Financial Times, sarebbe infatti impossibile provare quanto gli investitori avrebbero perso senza l’operazione “incriminata” da Picard, e la relazione diretta tra le azioni di Unicredit e le perdite degli investitori. Soddisfatti del risultato i legali di Unicredit, che hanno inviato una nota a Profumo nella quale si conferma la caduta delle accuse avanzate nei suoi confronti.
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