Domani la Banca Centrale Europea (BCE) provvederà ad effettuare la seconda asta di rifinanziamento a lungo termine nell’ambito del programma di iniezione di liquidità LTRO (Long-Term Refinancing Operations), che ha preso il via con la prima asta dello scorso 21 dicembre 2011. La BCE concederà prestiti illimitati agli investitori istituzionali (le banche, ndr) ad un tasso agevolato dell’1% e per una durata straordinaria pari a 36 mesi. Le stesse modalità di funzionamento hanno regolato la prima asta del 21 dicembre scorso, quando la BCE concesse 489,1 miliardi di euro a 523 banche europee. Secondo il governatore della Banca Centrale austriaca, Ewald Nowotny, quella di domani sarà l’ultima iniezione di liquidità.
Nell’asta del 21 dicembre 2011 le banche più attive furono quelle italiane, che raccolsero ben 116 dei 589 miliardi concessi dall’Eurotower. Da inizio mese si sprecano le previsioni su quanto ammonterà il maxi-prestito alle banche da parte della BCE. Ci sono versioni molto ottimistiche e altre più pessimistiche. Questa sorta di “quantitative easing” all’europea avrà un grande impatto sul mercato interbancario, in quanto ci saranno importanti effetti su conti di deposito, mutui, azioni e titoli di stato. In media gli analisti finanziari si aspettano un’asta compresa tra i 400 e i 600 miliardi di euro.
La previsione più ottimistica è quella elaborata dal Financial Times, che stima una cifra compresa tra 800 e 1000 miliardi di euro. Goldman Sachs, invece, prevede una richiesta da parte degli istituti finanziari europei pari a 680 miliardi di euro. Più basse le previsioni del Credit Suisse (tra 350 e 450 miliardi) e Royal Bank of Scotland (400-500 miliardi). In caso di concessione di una cifra superiore ai 500 miliardi di euro, è molto probabile un rafforzamento del contesto di “risk on” sui mercati. Se la richiesta delle banche sarà bassa e/o inferiore alle attese, il mercato potrebbe reagire negativamente.