Continua la discesa dello spread Btp-Bund dopo la maxi-asta di ieri della BCE, che ha nuovamente inondato di liquidità i mercati europei con 529,53 miliardi di euro concessi a 800 banche ad un tasso agevolato dell’1% e per una durata di 36 mesi. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e il Bund tedesco di pari scadenza è sceso sotto 320 punti base per la prima volta da inizio settembre 2011. Il rendimento del decennale italiano si attesta ora intorno al 5%, mentre sempre stamattina c’è stato un calo importante anche per il Btp biennale che è tornato sotto la soglia del 2%.
La quotazione corrente dello spread è di circa 315 punti base, un livello ormai lontano dal massimo assoluto raggiunto a 575 punti base il 9 novembre 2011 che decretò anche la fine del governo Berlusconi. Da allora – grazie al lavoro svolto dal governo Monti per ridare credibilità al paese attraverso una dolorosa manovra anti-deficit – lo spread ha iniziato una forte discesa, anche se a fine 2011 il differenziale si attestava ancora a 519 punti base. La svolta è avvenuta in due precisi momenti.
Il primo è stato l’asta della BCE dello scorso 21 dicembre, che ha concesso 489,1 miliardi alle banche europee. Le banche hanno ottenuto liquidità sufficiente per sostenere le quotazioni dei bond sovrani della periferia europea, ottenendo finora anche ottimi guadagni. Il secondo momento cruciale per la discesa dello spread è stato senza dubbio il downgrade di S&P del 13 gennaio scorso: l’Italia venne bocciata al livello “BBB+”, ma da allora è partito un rally spettacolare dei titoli di stato che ha portato guadagni fino al 30%.