Il consiglio di amministrazione di Italcementi archivia il 2011 approvando i risultati di bilancio e proponendo la distribuzione di un dividendo pari a 0.12 euro per ogni azione ordinaria e 0.1865 per ogni azione di risparmio. Si tratta da questo punto di vista di un consolidamento dell’impegno verso gli investitori visto che dal 2010 il dividendo ordinario è rimasto invariato e quello di risparmio è salito. Se il 2011 è stato un anno di crisi, tutto sommato Italcementi si è dimostrato essere nella parte difensiva del listino e le condizioni per cui questa caratteristica accompagnerà il titolo anche nel 2012 ci sono tutte.
Con l’approvazione del bilancio sono stati diffusi i dati relativi al 2011; il ricavo è in rialzo da 4.660 milioni nel 2010 a 4.750 milioni di euro, con l’utile netto che scende a 91.2 milioni di euro dai precedenti 197.1 milioni di euro. Il margine lordo corrente è passato da 841.7 a 697.3 milioni di euro e l’indebitamento finanziario netto si attesta a 2093 milioni di euro.
►IL CDA DI ITALCEMENTI RENDE NOTI I RISULTATI DEL 2011
Il titolo dal punto di vista grafico non ha mai convinto nel lungo periodo gli investitori; da un range di prezzo compreso tra 10 e 4-5 euro il titolo Italcementi è riuscito, durante la salita tra il 2003 ed il 2007, a sfiorare quota 23 euro prima di “scoppiare” la bolla speculativa che poi ha riportato il valore in range. Finita l’era della speculazione l’andamento si assesta in prossimità di quota 4 euro alla fine del 2011 e tenta poi il recupero arrivando a 6 euro che ora diventano il punto di resistenza da controllare in close settimanale. Se questo venisse recuperato stabilmente allora potremmo iniziare a parlare di titolo difensivo di lungo periodo ed il target di 10 euro diventerebbe possibile anche nello stesso 2012. La perdita di quota 5 euro, ora improbabile, avrebbe ovviamente l’effetto opposto ed anche se l’azienda si è dimostrata sana il quadro grafico potrà comunque allontanare gli investitori che liquideranno le posizioni rialziste.