Unipol (codice di borsa: UNI) sembra essere sempre più vicina al matrimonio con Fondiaria-Sai e all’integrazione con altre società del gruppo Ligresti. Intanto, il gruppo di bancassurance ha chiuso il 20111 con una perdita di pertinenza di 108 milioni di euro, mentre nel 2010 aveva mostrato un utile netto di 32 milioni. La raccolta premi è scesa leggermente a 8,68 miliardi di euro da 8,8 miliardi. Sul bilancio hanno impattato negativamente svalutazioni per 226 milioni relative agli avviamenti di Unipol Banca. Per il 2012 i vertici societari prevedono il ritorno all’utile per 250 milioni di euro.
La fusione con FonSai porta a rivedere anche i target finanziari per il 2016. La raccolta premi “Danni” salirebbe a 10,5 miliardi, mentre quella “Vita” a 7,1 miliardi di euro. L’utile netto sfiorerebbe, invece, il miliardo di euro. Ieri Unipol ha guadagnato più del 3%, chiudendo la seduta poco sopra 0.28€. Lo scorso 3 febbraio fu protagonista di un rally spettacolare da 0.21€ circa a 0.39€ in tre sedute di borsa (+85%). Gli analisti finanziari sono molto cauti sulla valutazione del titolo.
Equita Sim suggerisce di mantenere le azioni in portfolio (“hold”). Dello stesso avviso è anche Kepler, che suggerisce un target di 0.48€ per le azioni ordinarie e di 0.31€ per quelle privilegiate. Il titolo non convince, invece, JP Morgan che ha un rating a “underperform” (farà peggio del mercato) con target price a 0.28€. Sul titolo è positiva Banca Akros, che suggerisce di tenere le azioni ordinarie e di comprare quelle privilegiate. Entro fine mese sembra possibile un nuovo apprezzamento delle quotazioni almeno fino a 0.3€ – 0.32€.