Safety net
La crisi finanziaria ha messo in discussione ciò che fino all’anno scorso ci sembrava scontato, e cioè la stabilità delle banche. Sempre più persone che hanno un conto corrente temono di perdere i propri soldi proprio a causa del fallimento della banca. E’ quindi utile ricordare com’è strutturato il safety net, cioè il sistema norme volte ad assicurare la stabilità del sistema finanziario. Gli strumenti previsti dall’attuale sistema sono tre: il credito in ultima istanza, l’assicurazione dei depositi e i requisiti patrimoniali. Ciascuno di questi tre strumenti si concentra su un particolare aspetto della questione.
Strumenti a tutela dei risparmiatori
Credito in ultima istanza: in particolari situazioni le banche centrali possono intervenire prestando liquidità a istituti finanziari che ne facciano richiesta. E’ infatti possibile che durante le normali fasi di gestione una banca abbia bisogno di reperire liquidità a prestito per far fronte ai pagamenti dovuti. Normalmente basta rivolgersi al mercato per trovare denaro a tassi vicini a quelli indicati dalle banche centrali. Se però la situazione del mercato è tale da non permettere alla banca di trovare le risorse di cui ha bisogno, la banca centrale può intervenire per evitarne il fallimento. Una cosa simile è accaduta negli ultimi periodi con quelle che venivano definite “iniezioni di liquidità”. Le banche prestavano denaro a breve termine con l’obiettivo di mantenere stabile il mercato ed evitare ricadute sul sistema.
Assicurazione dei depositi: per tutelare il risparmiatore ed evitare che so verifichino ondate di panico è presente una serie di garanzie sui depositi in modo da far sì che il risparmiatore sia tutelato anche in caso di fallimento della banca. In Italia dal 1996 è in vigore una norma che porta a 103’000€ il limite di garanzia. Nel caso in cui una banca risultasse insolvente entrerebbe in azione il fondo interbancario a tutela dei depositi, tale fondo raccoglie somme versate dalle banche, somme destinate a risarcire i clienti della banca fallita entro il limite massimo di 103’000€. Recentemente il governo italiano ha affiancato a queste tutele private una garanzia statale pari a 100’000€ per ogni conto corrente.
Requisiti e vincoli patrimoniali: questo gruppo di norme attiene alla prevenzione di eventuali situazioni critiche tramite l’imposizione di determinati obblighi in capo alla banca. Il primo di questi vincoli è la riserva obbligatoria, ogni banca è tenuta a depositare una frazione della propria liquidità presso un conto aperto con la Banca Centrale; in questo modo ogni banca ha sempre a disposizione una quantità di risorse liquide. Accanto alla riserva obbligatoria agiscono i principi fissati dall’accordo Basilea 2. Basilea 2 si concentra sia sui requisiti patrimoniali che una banca deve soddisfare, sia sulle politiche gestionali da seguire, sia sulla trasparenza delle informazioni. In particolare devono essere sottolineati i requisiti patrimoniali; viene definito il cosiddetto “coefficiente patrimoniale” che misura il capitale a disposizione della banca in rapporto ai rischi da questa sostenuti (attività ponderate per il rischio). Tale coefficiente, definito anche come somma tra Tier 1 ratio e Tier 2 ratio, non può essere inferiore all’8%.