Le banche italiane devono continuare nei piani di capitalizzazione già avviati e, per alcuni istituti, intrapresi per la gran parte di quanto previsto e richiesto. A dirlo è il direttore del dipartimento europeo del Fondo Monetario, Reza Moghadam, secondo cui le aziende bancarie nazionali “dovranno portare avanti i programmi di ulteriori capitalizzazioni”, al fine di poter continuare a garantire il credito, e navigare al meglio nel mare della crisi.
Il Fondo, nel documento conclusivo della missione, dichiara come le banche italiane “continuano a beneficiare di una larga e stabile raccolta retail, di un basso leverage e di un tradizionale modello di prestito che ha limitato le esposizioni agli asset a rischio”. Tuttavia, la situazione delle banche non sarebbe affatto rosea, nonostante questi elementi appena ricordati, certamente in grado di giocare un ruolo positivo al futuro delle stesse.
Il Fondo Monetario Internazionale sottolinea infatti come i punti di forza restano sotto forte pressione a causa dei timori legati alla congiuntura economica e alla crisi del debito sovrano.
“Le banche” – raccomanda ancora l’istituzione monetaria – “dovrebbero mantenere adeguati cuscinetti di capitale e liquidità” per poter affrontare il rallentamento economico in corsa, che potrebbe altresì caratterizzarsi per proporzioni di blocco ancora più significative. Sempre secondo il Fondo Monetario Internazionale, i supervisori “dovrebbero incoraggiare le banche a sviluppare strategie di vendita, di ristrutturazione o di svalutazione delle sofferenze per liberare risorse per il prestito”.
► CO.CO. BOND PER MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Dichiarazioni che vanno a inserirsi in un contesto particolarmente complesso per gli istituti di credito italiani, alle prese con la pubblicazione di trimestrali più o meno soddisfacenti, con una disputa sostanziale tra le authorities italiane e le agenzie di rating, e con i tentativi di ripatrimonializzazione di alcuni istituti di credito, con strumenti più o meno noti (si confronti, ad esempio, quanto sta elaborando Monte dei Paschi di Siena con i suoi co.co. bond).