Nel periodo che è compreso tra il 1998 e lo scorso anno, Veneto Banca è stata in grado di mettere a disposizione un rendimento medio annuo di ben 9,39 punti percentuali: tale valore si può facilmente ottenere grazie alla somma dei valori di tutti i dividendi approntati e dei capital gain (il guadagno in conto capitale per intenderci) dei titoli azionari del gruppo di Montebelluna. Gli ultimi giorni sono stati infatti caratterizzati da una distribuzione piuttosto interessante per quel che riguarda il dividendo in denaro, il cui importo è stato fissato in sessanta centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario. Il monte dividendi è superiore ai cinquantasette milioni di euro, un ammontare che è stato possibile raggiungere anche mediante un opportuno incremento di valore del titolo, vale a dire da 39,50 a 40,25 euro per la precisione.
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In pratica, la cedola che è stata staccata è identica a quella relativa allo scorso anno, a conferma della continuità che l’istituto trevigiano vuole garantire agli azionisti: come ha spiegato Vincenzo Consoli, amministratore delegato di Veneto Banca, la scelta è stata ben valutata e ponderata, cercando di rispettare nel maggior modo possibile tutte le indicazioni che sono giunte dalla Banca d’Italia e che si riferiscono ai requisiti di solidità dal punto di vista patrimoniale.
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Tra l’altro, è stato anche sottolineato come questa scelta sia ancora più strategica se si pensa al difficile momento economico e finanziario che stiamo vivendo. In particolare, Veneto Banca si è distinta per i suoi risultati in tempo di crisi, traguardi che hanno permesso di incrementare in modo determinante i crediti destinati alle famiglie e alle piccole e medie imprese (cinque punti percentuali in più), senza dimenticare il venire incontro alle richieste e alla fiducia di moltissimi soci, sia vecchi che nuovi, una buona base per costruire un futuro di successo.