L’amministratore delegato di Aeroporti di Roma (AdR), Lorenzo Lo Presti, lancia l’allarme per l’aeroporto di Fiumicino. Secondo il ceo della società di gestione dello scalo capitolino, a Fiumicino si “è al limite della capacità operativa e a rischio di frequenti black-out”. Lo Presti ha fatto sapere che già lunedì c’è stato un black-out con interruzione di energia elettrica, poco prima delle ore 8 del mattino, che è durato circa 26-27 minuti. Il black-out ha pesato soprattutto sul Terminal 1, per cui i clienti di Alitalia sono stati tra i più penalizzati.
Lo Presti è intervenuto al convegno organizzato da Sita e Università di Bologna dal titolo “Quale futuro per gli aeroporti italiani?”. L’amministratore delegato di AdR ha fatto questa insolita auto-denuncia del disservizio provocato ai propri clienti, ma ha anche rilanciato sulla partita relativa agli adeguamenti tarifarri. Secondo Lo Presti, il governo deve riconoscere aumenti tariffari come contropartita a un piano di investimenti da 12,1 miliardi di euro entro il 2044, di cui 2,5 miliardi di euro nei primi 10 anni.
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Molti analisti restano scettici sulla gestione dello scalo romano e pensano che le promesse di AdR siano difficili da rispettare, considerando anche che la società ha speso soltanto un miliardo di euro tra investimenti e manutenzioni nell’aeroporto di Fiumicino tra il 2001 e il 2011. AdR vuole un aumento delle tariffe pari a 8 euro circa per ogni passeggero, che equivale ad un incremento del 50% rispetto alla tariffa attuale.
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Se ciò non dovesse avvenire, AdR non spenderà nemmeno un euro in investimenti. Lo Presti denuncia il fatto che la società di autofinanzia da 10 anni e che negli ultimi 4 anni gli azionisti non hanno mai ricevuto un dividendo. Secondo l’ad di Aeroporti di Roma, senza il contratto di programma, “i black-out saranno più frequenti e sarà una situazione a rischio”.