Le quote di partecipazione all’interno di Atlantia hanno subito qualche modifica in queste ultime ore: in effetti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha deciso di fissare la propria percentuale fino al 6,510% del capitale sociale, una operazione che va spiegata e dettagliata. La comunicazione ufficiale in questo senso è avvenuta, come avviene sempre in tali casi, grazie alla Consob, la quale l’ha resa pubblica sul proprio sito web in riferimento alle cosiddette “partecipazioni rilevanti”. A dire la verità, però, nonostante si sia venuti a conoscenza di tutto questo da poco, l’intera faccenda risale a più di una settimana fa, più precisamente allo scorso 17 maggio.
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La quota precedente a quella a cui si sta facendo riferimento era più alta, vale a dire il 6,76% del capitale, ma ormai si è deciso di limare il tutto. Tra l’altro, occorre anche rilevare come appena un mese fa, nel corso del mese di aprile, circa il 2,79% di questo stesso capitale di Atlantia risultava essere senza alcun diritto di voto, mentre ora il valore in questione si è sensibilmente ridotto, dato che si è scesi fino allo 0,573%. Ma come è composta esattamente la compagine azionaria della spa romana? Anzitutto, c’è da precisare che si sta parlando della compagnia sorta nel 2002 e che è attiva nella gestione in concessione delle tratte autostradali. La denominazione vera e propria di Atlantia, invece, esiste soltanto dal 2007.
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Gli azionisti che fanno parte del capitale sono davvero moltissimi: la “leadership” in questo caso spetta a Edizione srl con il suo 43,21%, mentre Sintonia vanta quasi nove punti percentuali. In aggiunta, Blackrock è più che mai presente, senza dimenticare banche importanti come Hsbc, Bnp Paribas, Ubs e Norges Bank, oltre alle Assicurazioni Generali (1,897% per la precisione) e la International Investment Petroleum Company con uno 0,120%.