Il collocamento in borsa di Facebook resta nel mirino di authority e Commissione bancaria del Senato, che vogliono vederci chiaro nell’intricata vicenda legata all’Ipo del social network più famoso al mondo. Sembra che ci sia addirittura una lista di “privilegiati”, cioè banche e fondi di investimento che hanno avuto la possibilità di essere avvisati in anticipo sulle stime dei conti. Si tratta, ad esempio, dei fondi Capital Research & Management e Fidelity Investments, che hanno così evitato l’acquisto al debutto sul Nasdaq. E poi c’è Morgan Stanley, una delle principali protagoniste in negativo della vicenda legata all’Ipo Facebook.
La banca aveva inizialmente gonfiato oltre le righe le aspettative sul titolo, ma due giorni dopo la quotazione del colosso di Menlo Park ha tagliato le stime di utile per azione del 6% a 0,83$ da 0,88$. E numerosi analisti finanziari hanno addirittura tagliato le stime fino a 0,63 dollari. Morgan Stanley è una delle banche che si sono occupate del collocamento del titolo al Nasdaq. La banca americana è riuscita a mettere a segno profitti da trading per almeno 100 milioni di dollari, grazie al crollo del titolo in borsa nei primi giorni di quotazione.
► FACEBOOK POTREBBE ABBANDONARE IL NASDAQ
L’attenzione delle autorità si è spostata proprio sui lauti guadagni che le banche avrebbero messo a segno grazie all’Ipo di Facebook. Le banche si erano già spartite 170 milioni di dollari di commissioni, poi hanno rimpinguato il bottino con le attività di trading. Grazie al collocamento oversubscrived, cioè con domanda superiore all’offertaa, le banche avrebbero alla fine soddisfatto parte degli ordini ricevuti con titoli a prezzo di Ipo (cioè 38 dollari) che sono riusciti invece a comprare a quotazioni scese fino a 30,9 dollari nella seduta di martedì 22 maggio, incassando chiaramente la differenza.
► TITOLO FACEBOOK CROLLA AL NASDAQ (-11%)
Gli investitori avevano prenotato (o comprato) i 421 milioni di titoli subito collocati e la “greenshoe”, cioè altri 63 milioni di titoli ai quali i sottoscrittori possono accedere. Nel caso di Facebook (ma come spesso avviene), la copertura è avvenuta con azioni prese al ribasso. Ieri il titolo ha chiuso in guadagno del 3,22% a 33,03 dollari. Nelle ultime due seduta ha recuperato il 6,5% circa.