Decreto sviluppo per le imprese

 Il governo sta varando una serie di norme che andranno a confluire nel decreto sviluppo, da alcuni ribattezzando “minibond” a causa della principale innovazione in esso contenuta (e relativa, per le imprese di piccole o medie dimensioni, alla possibilità di emettere nuovi titoli di debito a condizioni – anche fiscali – particolarmente convenienti).

Ad ogni modo, parte fondamentale di questo decreto, che potrà impattare anche sul mondo societario e finanziario in maniera rilevante, è quella di incentivare la realizzazione delle infrastrutture. Una novità che ha già allertato le imprese operanti nel settore, e che potrebbe costituire una gradevole ventata di positività per tutti gli operatori del comparto. Le infrastrutture da realizzare saranno avviate in maniera graduale, con una seconda e importante tranche appena verranno rese disponibili risorse maggiori, anche provenienti dalla tanto attesa spending review.

Ma non solo: tra le altre principali iniziative vi è il riordino degli incentivi, che prevede l’istituzione di un fondo per la crescita sostenibile, alimentato da 600 milioni di euro recuperati per 118 milioni dai contratti di programma per le aree depresse, per 140 milioni dai contratti di area, per 330 milioni dal fondo per l’innovazione, per 34,5 milioni dalle risorse per la reindustrializzazione. In aggiunta, circa un miliardo sarà attivabile dal fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti per il sostegno alle imprese.

PASSERA SMENTISCE PROGETTO DI FUSIONE SNAM – TERNA

Si attendono ulteriori risorse per il Fondo Industria 2015, per le agevolazioni per le aree sottoutilizzate e altro denaro dall’intervento straordinario per il Mezzogiorno, dai fondi per il settore minerario e per il commercio elettronico.

Interessante anche la già introdotta possibilità – da parte delle imprese di minori dimensioni – di poter emettere dei minibond, una sorta di mini obbligazioni simili a quelle emesse dalle società quotate, e con vantaggi fiscali riservati a chi ha certificato l’ultimo bilancio, a chi si fa assistere da uno sponsor e a chi ha in circolazione tra investitori qualificati alcuni titoli di debito.

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