Si è spento all’età di 87 anni l’ex presidente delle Generali, Antoine Bernheim. Tra i principali banchieri del vecchio Continente, uno dei più importanti uomini d’affari francesi, Bernheim è morto a Parigi: la notizia è stata data in anteprima mondiale qualche ora fa dal quotidiano francese Le Monde, edito da un gruppo societario che era co-amministrato proprio dall’ex banchiere.
Proprio in Francia Bernheim iniziò la sua fortunata carriera, prima di approdare nel Belpaese dentro le stanze di Generali. Partito con una brillante ascesa negli anni ’60, divenne a capo di Lazard nel 1967, per rimanere al numero 1 della società fino al 2005. Negli anni Ottanta l’uomo d’affari supportò la nascita di grandi fortune industriali, come quella di Bernard Arnault, o del finanziere Vincent Bollorè.
In Italia è ricordato soprattutto per la sua presenza all’interno del consiglio di amministrazione delle Generali, di cui è stato presidente nel 1995, fino al 1999. Grazie al sostegno di qualche partner fidato, viene nuovamente nominato presidente del Leone nel 2002, per rimanere al vertice della società fino al 2010, fruendo della presenza di Giovanni Perissinotto e di Sergio Balbinot come amministratori delegati.
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Bernheim volle ulteriormente rimanere nel gruppo assicurativo dopo la scadenza naturale del mandato, ma ottenne solamente una presidenza onoraria, oltre a un lauto vitalizio. La sua carica passò invece di mano a Cesare Geronzi. Da quel momento, per Generali, iniziano i guai veri e propri: dall’uscita di Geronzi (restato in effettiva carica meno di un anno) a quella di Perissinotto (negli scorsi giorni), i problemi per Generali non sono certo mancati.
Nel corso dello scorso mese di aprile Bernheim aveva altresì lasciato il proprio posto nel consiglio di amministrazione del gruppo Lvmh di Arnault, uno dei massimi imperi che l’uomo d’affari aveva contribuito a realizzare negli ultimi decenni.