L’incertezza sul destino della moneta unica europea continua ad aumentare ogni giorno di più che ci avviciniamo alle elezioni politiche in Grecia, in programma domenica 17 giugno. Gli euroscettici ritengono che la Grecia abbandonerà l’euro per tornare alla dracma, cancellando il debito e rifiutando in toto le misure di austerità imposte dall’Europa. I più ottimisti ritengono, invece, che la Grecia resterà nell’unione monetaria, in quanto i costi legati alla sua uscita potrebbero essere enormi e in grado di creare uno spaventoso effetto-domino al resto della periferia europea.
Insomma, è qui che si gioca la partita dell’euro. E sembra che sia una di quelle partite da dentro o fuori, senza “se” e senza “ma”. Il 17 giugno ne sapremo di più, ma tutto il mondo trema perché si teme un effetto-contagio dall’Europa al resto del mondo. Di recente, Cina e Regno Unito hanno dichiarato che stanno preparando piani di emergenza per far fronte ad un eventuale tracollo dei mercati per un’uscita di Atene dall’unione. Inoltre, molti temono il peggio e non mancano i piani per fronteggiare addirittura un break-up della moneta unica.
► RATING SPAGNA TAGLIATO DA FITCH A BBB
Tremano anche gli Stati Uniti, tanto che Obama prima e Bernanke poi hanno accusato l’Europa di mettere a repentaglio l’intero sistema finanziario mondiale. E poi c’è la Spagna, falcidiata dalle banche sempre più in rosso a causa delle perdite legate all’immobiliare. Nazionalizzata Bankia, la sifda per Madrid sembra essere solo all’inzio. I costi per salvare le banche possono raggiungere i 100 miliardi di euro e il rapporto debito/pil potrebbe balzare fino al 100% nel giro di un paio d’anni. Urge un piando di aiuti finanziari della troika, attraverso il fondo salva-stati europeo EFSF.
► RISCHIO DISINTEGRAZIONE FINANZIARIA IN EUROPA SECONDO LA COMMISSIONE UE
Sul Forex l’euro sta perdendo valore contro le principali valute mondiali. Il cambio euro/dollaro è attualmente in area 1,2450, ma qualche giorno fa aveva toccato i minimi più bassi da luglio 2010 sotto 1,23. Un nuovo crollo fino a 1,20 sembra più che probabile. Poi, se dalle elezioni greche dovesse uscire vittorioso un partito anti-euro, il cambio euro/dollaro potrebbe crollare anche fino a 1,15 o 1,10 entro fine giugno. Rischia anche euro/yen, ora sotto quota 100, ed euro/sterlina che quota sotto 0,81.