Dopo la richiesta di aiuti finanziari della Spagna all’UE per ricapitalizzare le banche, la speculazione internazionale ha cambiato velocemente obiettivo spostando la propria attenzione su quella che al momento appare come la prossima probabile vittima della crisi dei debiti sovrani, cioè l’Italia. In realtà, Madrid resta ancora sotto pressione con il rendimento del decennale salito oggi al 6,7% ma la tensione non si placa nemmeno sui Btp, visto che il rendimento del titolo decennale italiano è balzato fino al 6,2%.
Anche oggi la borsa di Milano è la peggiore in Europa: l’indice FTSE MIB è in calo dell’1,7% ed è sempre più vicino ai minimi storici toccati nel marzo 2009 a 12330 punti. Tuttavia, nonostante le difficoltà del sistema Italia, l’agenzia di rating Fitch ritiene che sia improbabile un piano di salvataggio per l’Italia. Ed Parker, managing director di Fitch, è convinto che l’italia sia “molto più vicina della Spagna ad ottenere una posizione macroeconomica sostenibile”. Secondo Parker, il deficit di bilancio italiano è “piuttosto basso”, mentre quello delle partite correnti è nettamente inferiore a quello spagnolo.
► ITALIA NEL MIRINO DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA
Tuttavia, il responsabile della divisione rating sovrani di Fitch ritiene che “i livelli del debito pubblico sono alti e quindi non c’è molto margine per assorbire ulteriori shock”. Insomma, se la crisi nella zona euro dovesse peggiorare, l’Italia diventerebbe un bersaglio facile per la speculazione e le stesse banche – tra le più solide della periferia europea – potrebbero incontrare grandi problemi rispetto al passato. Parker ritiene che dipenderà tutto “dai tassi di interesse ai quali può accedere al credito, che sono più alti del ritmo di crescita”.
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Il manager di Fitch è convinto che l’Italia non avrà bisogno di nessuna forma di aiuti finanziari, come invece aveva affermato ieri in un report la banca americana Citigroup. Secondo Parker, “se i tassi di interesse ssi abbassano allora l’Italia, dopo quest’anno, non dovrà procedere con un’impegnativa opera di consolidamento fiscale. Il deficit di bilancio è basso e il debito sarà sulla strada della stabilizzazione e della riduzione”.