Il cda di Edison si pronuncia sull’offerta pubblica di acquisto

 Dal consiglio di amministrazione di Edison, la celebre spa milanese attiva nel settore energetico, è giunta l’approvazione per quel che riguarda il cosiddetto “comunicato dell’emittente”: in pratica, ci si è espressi in maniera favorevole su quella che è l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria, una operazione che è stata promossa da tempo dalla compagnia controllante di Edison, vale a dire Transalpina di Energia, meglio nota come Edf. Ci sono anche altre precisazioni da fare. In particolare, lo stesso cda non è stato in grado di raggiungere una maggioranza adeguata (come previsto espressamente dall’articolo 18 dello Statuto Sociale) in merito alla congruità del prezzo relativo all’offerta, visto che si sta parlando di ottantanove centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario ordinario.

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Le astensioni dal voto in questione sono state quelle degli amministratori Bigois, Lescoeur, D’Onghia, Jami, Mathias, Mora e Verdier-Naves, i quali hanno fatto questa scelta per scongiurare che vi fosse anche solo il sospetto di un loro interesse per conto di Edf e TdE, dato che esistono dei rapporti tra la parti. Ecco perché si è reso necessario in questo caso il voto unanime di tutti gli altri amministratori, ovvero quelli indipendenti. Si conoscono le intenzioni e le volontà di alcuni di essi, utili indicazioni per capire quale potrà essere l’esito finale di tale vicenda.

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Ad esempio, Gregorio Gitti e Gian Maria Gros-Pietro hanno considerato come congruo il prezzo dell’offerta, dopo aver tenuto conto delle opinioni rese loro da due banche importanti come Rotschild e Goldman Sachs. Al contrario, non è stato dello stesso avviso l’amministratore Mario Cocchi. C’è comunque da precisare un dettaglio fondamentale in questo senso, cioìè che questa mancata maggioranza per quel che riguarda il consiglio di amministrazione non è di per sé un problema, visto che non va a impedire lo svolgimento dell’offerta in alcun modo.

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