Le Piazze Europee aprono le contrattazioni ancora dentro il range segnalato nei giorni precedenti, frenati durante la mattinata dalle tensioni relative alle decisioni della Bank of England. Pochi minuti fa’ i mercati hanno appreso che la BoE intende lasciare invariato il bank rate a 0.5% aumentando il programma QE a 375 milioni di sterline, ma ancora una volta la risposta degli investitori è “piatta” ed il mercati restano “al palo”.
Le tensioni avviate dopo il rialzo del 29 Giugno continuano a frenare sia gli acquisti che le vendite, facendo scendere i volumi di scambio sotto alla media di lungo termine. Il fatto che sul grafico del FTSE-Mib vi siano 2 finestre di prezzo tra 13700 e 13500 punti circa rende Piazza Affari la più vulnerabile in caso di crollo del mercato azionario e catalizza l’attenzione degli istituzionali pronti a speculare sull’eventuale ribasso.
La Bank of England si è detta inoltre fortemente preoccupata per la crisi nell’Eurozona; a distanza di quasi un anno dall’inizio delle tensioni sul mercato dei titoli di Stato non sono ancora state studiate misure efficaci, anche se gli economisti sostengono che l’Euro ha tutti gli strumenti necessari ad uscire dalla crisi (senza mai specificare quali sono questi strumenti).
Nel pomeriggio è atteso un crollo delle quotazioni che spingerà al ribasso l’indice avviando la chiusura della finestra di prezzo di cui sopra; è impensabile infatti che dal punto di vista grafico il mercato possa trovare la forza di avviare una ripresa in un momento delicato come questo quando si rilevano anomalie che vanno coperte, con un ritorno del prezzo sotto a 13300 di FTSE-Mib. Questo però di contro non potrà neanche essere preso come un down-trend e le vendite di lungo termine insieme alla liquidazione dell’azionario nei portafogli sarà rimandato a dopo il raggiungimento del target, mentre si attende ancora una risposta dalla BCE alla crisi dell’Euro.