La scure di Moody’s sull’Italia non si è fermata al taglio del rating sui titoli di stato, che venerdì sono stati declassati di due gradini al livello “Baa2” da “A3”. L’agenzia di rating ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito di ben 23 enti locali, 10 istituti di credito e alcune importanti aziende del settore energy & utility. Tra gli enti locali, il rating della provincia di Bolzano è stato tagliato ad “A1” da “A3”. La stessa sorte è toccata anche alla provincia autonoma di Trento.
Il merito di credito della Lombardia è stato ridotto ad “Baa1” da “A2”, mentre la città di Milano è stata bocciata a “Baa2” da “A3”. Il rating del Lazio è passato a “Baa3” da “Baa2”. La bocciatura più pesante è stata per Napoli: il rating è stato tagliato a “Ba1”, ovvero “spazzatura” (junk). Le prospettive per i prossimi trimestri restano negative per gli enti locali, in linea con il giudizio sull’Italia.
Moody’s ha poi bocciato le utility Terna e Acea. Secondo l’agenzia, il downgrade riflette quello effettuato sull’Italia nei giorni scorsi mentre sono state “risparmiate” Enel, Edison, A2A e Aeroporti di Roma. Per quanto riguarda, invece, Snam Rete Gas, Moody’s ha deciso di mettere sotto osservazione il rating della società energetica. La scure di Moody’s ha anche colpito Poste Italiane ed Eni. Il giudizio sul debito di Poste Italiane è sceso a “Baa2” da “A3” con outlook negativo.
In una nota Moody’s ha dichiarato che il downgrade riflette “l’esposizione di Poste Italiane alla difficile situazione macroeconomica in Italia e l’ampio portafoglio di titoli di stato”. Bocciata anche Eni al giudizio “A3/P-2” con outlook negativo. Per quanto riguarda le banche, Moody’s ha tagliato di uno o due notch il giudizio a lungo termine e sui depositi di 10 banche e quello emittente di 3 istituti. In particolare il rating di Unicredit è sceso a “Baa2”, come per Intesa SanPaolo. Bocciata anche Credito Emiliano con rating “Baa3”.